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Sequestrate 20 tonnellate di scatolette di tonno al porto di La Spezia: valore commerciale 250mila euro

Era su un container proveniente dal Senegal. Mancava la tracciabilità del prodotto e per questo i funzionari delle Dogane e della Capitaneria di Porto hanno proceduto al sequestro della merce.
A cura di Biagio Chiariello
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Un maxi sequestro di tonno pinna gialla in scatola è stato effettuato dai funzionari delle Dogane e della Capitaneria di Porto a La Spezia. L'ingente quantitativo, arrivato nel porto ligure su un cargo proveniente dal Senegal, avrebbe fruttato almeno 250.000 euro.

Le indagini, condotte tramite strumenti informatici che consentono il tracciamento online della merce trasportata via mare, hanno portato all'intercettazione del container con all'interno almeno 20 tonnellate di prodotto.

Dalle indagini sono emerse diverse irregolarità documentali, in particolare la mancanza di tracciabilità del pesce, un requisito essenziale per ottenere l'autorizzazione all'importazione. La normativa europea richiede che l'importatore presenti una serie di certificati, tra cui i certificati di cattura, che provino che i prodotti non provengano da pesca illegale.

L'operazione è stata avviata a seguito di una segnalazione degli organi competenti a livello unionale e ha visto la collaborazione tra il personale della Capitaneria di Porto della Spezia e l'Ufficio Antifrode dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Spezia.

I controlli sono stati effettuati sotto la supervisione del capitano di vascello Alberto Battaglini della Capitaneria di Porto della Spezia e del direttore dell'Ufficio delle Dogane della Spezia, Giovanni Cassone, con il coordinamento centrale del Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di Porto e del Centro di Controllo Nazionale della Pesca.

Le attività di monitoraggio e controllo delle filiere ittiche della Capitaneria di Porto della Spezia mirano a garantire il rispetto delle normative nazionali e internazionali sulla tutela delle risorse marine e a contrastare la pesca illegale, soprattutto quella che danneggia il prodotto "Made in Italy". I controlli sono particolarmente intensificati in vista delle festività natalizie, quando aumenta il consumo di pesce, anche extra-UE.

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