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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“Israele sta commettendo un genocidio a Gaza”: cosa dice il rapporto di Amnesty International

Il rapporto dovrebbe “servire da campanello d’allarme per la comunità internazionale”, dicono da Amnesty International: “Mese dopo mese, Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni del rispetto dei diritti umani e della dignità, dimostrando la sua intenzione di distruggerli fisicamente”.
A cura di Susanna Picone
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"Israele sta commettendo un genocidio a Gaza": ad accusare in un nuovo rapporto lo Stato ebraico, a 14 mesi dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, è Amnesty International. È la prima volta, come ricorda il quotidiano Il Guardian, che una grande organizzazione per i diritti umani prende una posizione del genere nel conflitto in corso.

Nel rapporto pubblicato oggi Amnesty afferma di essersi basata su "dichiarazioni genocide e disumanizzanti del governo israeliano", immagini satellitari che documentano la distruzione a Gaza e ricerche sul campo con i palestinesi tra il 7 ottobre 2023 e lo scorso luglio. L’organizzazione ha intervistato 212 persone tra le quali vittime e testimoni palestinesi, autorità locali e operatori sanitari.

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Secondo il segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard, mese dopo mese "Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni del rispetto dei diritti umani e della dignità, dimostrando la sua intenzione distruggerli fisicamente". Amnesty ha parlato di "risultati schiaccianti", che "devono servire da campanello d'allarme per la comunità internazionale" parlando chiaramente di un genocidio "che deve finire adesso".

Il nuovo rapporto di Amnesty International

Le ricerche – afferma Amnesty International – hanno rinvenuto sufficienti elementi per arrivare alla conclusione che Israele ha commesso e sta continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata.

Nel rapporto vengono citati alcuni episodi, ad esempio i 15 attacchi aerei effettuati tra il 7 ottobre 2023 e il 20 aprile 2024 che avrebbero ucciso 334 civili tra cui 141 bambini, e per i quali Amnesty International "non ha trovato prove che fossero diretti verso obiettivi militari". E ancora, l’organizzazione per i diritti umani evidenzia le condizioni di vita dei palestinesi nell’enclave. Persone soggette a "malnutrizione, carestia e malattie", che "espongono a una morte lenta e calcolata".

Per Callamard, "gli Stati che inviano armi a Israele violano i loro obblighi di prevenire il genocidio e rischiano di diventarne complici". L'organizzazione ha anche analizzato le dichiarazioni pubbliche dei funzionari, scoprendo che gli atti proibiti erano spesso richiesti da funzionari di alto livello responsabili degli sforzi bellici. "Tenendo conto del contesto preesistente di esproprio, apartheid e occupazione militare illegale in cui questi atti sono stati commessi, potremmo giungere solo ad una conclusione ragionevole: l’intento di Israele è la distruzione fisica dei palestinesi a Gaza, parallelamente o come mezzo per raggiungere il suo obiettivo militare di distruggere Hamas", ha affermato Agnès Callamard.

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 L’organizzazione per i diritti umani ha anche esortato la corte penale internazionale, che il mese scorso ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ad aggiungere il genocidio all'elenco dei crimini di guerra su cui sta indagando. Secondo i dati del ministero della Sanità di Hamas per Gaza, dall’inizio della guerra a Gaza sono morte almeno 44.532 persone, in maggioranza civili.

La Ong pubblicherà anche un rapporto sui crimini commessi da Hamas il 7 ottobre 2023.

Israele dice che il rapporto Amnesty "è fabbricato"

Israele ha reagito al rapporto di Amnesty che parla di genocidio a Gaza definendolo "fabbricato" e "completamente falso”. Il ministero degli Esteri ha respinto come "inventato" il rapporto. "L'organizzazione deplorevole e fanatica Amnesty International ha prodotto ancora una volta un rapporto inventato, completamente falso e basato su bugie", così in una nota un portavoce del ministero.

Dopo il rapporto lasciano presidente e 2 membri palestinesi di Amnesty Israele

Il presidente di Amnesty Israele e due esponenti palestinesi del direttivo dell'associazione si sono dimessi dopo il rapporto pubblicato oggi. Lo afferma la sede centrale dell'ong in una nota in cui "si rammarica" della condanna di Amnesty Israele: "Le dimissioni del presidente di Amnesty International Israele e di due esponenti palestinesi del direttivo dell'associazione riflettono le profonde divisioni all'interno della sezione stessa. La messa a tacere delle voci dei palestinesi da parte di Amnesty International Israele è inaccettabile e verrà valutata attraverso i processi democratici internazionali dell'organizzazione".

Il ministro Tajani: "È ora di fermare la guerra, ma a Gaza non è genocidio"

Dopo il rapporto intanto è intervenuto dall'Italia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo cui "a Gaza non è genocidio". "Io posso non essere d'accordo con quello che fa l'esercito israeliano: è ora di fermarsi, è ora di arrivare al cessate il fuoco. Ma non si tratta di genocidio a Gaza", le sue parole al termine delle celebrazioni per i 120 anni del Tempio Maggiore di Roma. "I presupposti del genocidio sono la predeterminazione e la decisione", ha detto il ministro, e il 7 ottobre "non è stato un attentato, un bombardamento o un attacco militare: è stata una caccia all'ebreo" con "predeterminazione". "Vedere una madre violentata mentre le mettono un neonato nel forno è una cosa che neanche la Gestapo e le SS facevano".

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