Stellantis-Trasnova: arrivano le lettere di licenziamento per 97 dipendenti 54 lavorano a Pomigliano

Sono partite le procedure per i licenziamenti collettivi: Transnova ha inviato la comunicazione a 97 dipendenti, 350 quelli interessati compresi i precari.
A cura di Nico Falco
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La protesta dei lavoratori davanti allo stabilimento Stellantis a Pomigliano
La protesta dei lavoratori davanti allo stabilimento Stellantis a Pomigliano

Sono partite le procedure per il licenziamento collettivo per 97 operai di Trasnova, ritenuti in esubero a causa, comunica l'azienda, della "volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere" dal 31 dicembre; 54 dei lavoratori sono impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco (Napoli), gli altri tra Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. Mario Di Costanzo, segretario della Fiom di Napoli per il settore automotive, spiega che la questione riguarda in totale 350 dipendenti: gli altri sono precari i cui contratti, sempre in conseguenza della cessazione dei contratti, non verranno rinnovati.

Schlein: "Governo si batta con noi per fondo Ue automotive"

La comunicazione del licenziamento collettivo è stata inviata questa mattina, 6 dicembre, ai sindacati di categoria. Da giorni i dipendenti Trasnova impiegati a Pomigliano d'Arco stanno bloccando gli ingressi merci nella fabbrica, provocando il fermo delle produzioni. Questa mattina la segreteria del Pd, Elly Schlein, ha incontrato i dipendenti di Pomigliano raggiunti dalla lettera di licenziamento. "Chiediamo – dice – che il Governo si assuma le sue responsabilità togliendo quell'inutile e dannoso taglio ai 4,6 miliardi di fondi per l'auto. Chiedo al governo italiano di battersi insieme a noi per un fondo europeo sull'automotive, altrimenti rischiamo di avere lo smantellamento di una filiera strategica in Italia e in tutta Europa. Vogliamo che questi lavoratori siano alla guida dell'innovazione del settore e lo possiamo fare solo se il governo si assume le sue responsabilità, se Stellantis si assume le sue responsabilità".

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Di Costanzo: "Da gennaio a casa 350 lavoratori"

I lavoratori che resteranno senza lavoro a partire del primo gennaio non saranno soltanto i 97 dipendenti Trasnova, ma anche i precari il cui contratto scade a fine mese e che non verrà rinnovato in conseguenza del taglio delle commesse. "Rispetto alle rassicurazioni del ministro Urso, e anche di Stellantis, che dicevano di avere trovato delle soluzioni per salvaguardare i livelli occupazionali – dice Mario di Costanzo della Fiom – stamattina abbiamo avuto una doccia fredda con l'avvio della procedura per i licenziamenti collettivi che smentisce, di fatto, le parole di Urso e dello stesso Elkann. I numeri sono abbastanza alti, in Italia si tratta di 350 lavoratori tra diretti, Trasnova e un subappalto di Trasnova che, dal 1 gennaio 2025, non avranno più un posto di lavoro".

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