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Berrettini svela il gesto di Sinner prima del doppio decisivo con l’Argentina: “Vi sta bene?”

Jannik Sinner è un leader e una persona di spessore, prima ancora che un campione. Matteo Berrettini svela cosa ha fatto il numero uno al mondo prima del doppio decisivo contro l’Argentina: “Ha chiesto a tutta la squadra se gli andasse bene la decisione”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se la Coppa Davis è una competizione di squadra – e lo dimostra il fatto che per arrivare alle Finals sono scesi in campo in precedenza anche i vari Cobolli e Arnaldi che poi non sono stati convocati per Malaga – nessuno si deve offendere per il fatto che la seconda Insalatiera di fila è di fatto stata portata a spalla in Italia da Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che nell'atto conclusivo hanno fatto pentole e coperchi, vincendo tutti i loro singolari ed anche il doppio decisivo nei quarti contro l'Argentina. Un doppio che in origine avrebbero dovuto giocare gli specialisti Bolelli e Vavassori, ma sull'1-1 – e con la qualificazione in semifinale in bilico – capitan Volandri ha deciso di affidarsi al miglior tennista al mondo, in coppia col suo amico e redivivo Matteo. Una scelta premiata dal successo e che poi ha fatto diventare le sfide successive con Australia e Olanda due passerelle trionfali che non hanno richiesto neanche la necessità del doppio. Ebbene, prima di quel doppio con l'Argentina, Sinner ha mostrato per l'ennesima volta lo sportivo e la persona che è.

Sinner parla ai compagni prima del doppio decisivo con l'Argentina: "Vi sta bene?"

"Jannik non ha maschere, è il ragazzo semplice e solare che vedete. Ha giocato una delle migliori stagioni di sempre del tennis, è il migliore del mondo, ma è anche il più umile – spiega Berrettini, che poi riavvolge il nastro fino a quelle ore concitate di giovedì scorso e svela il gesto fatto dal numero uno al mondo – Contro l'Argentina prima di scendere in campo in doppio con me ha chiesto a tutta la squadra se gli andasse bene la decisione. Ha mostrato un grandissimo rispetto".

L'Italia di Coppa Davis che ha trionfato a Malaga
L'Italia di Coppa Davis che ha trionfato a Malaga

Già, perché servizio e risposta, passante e volée, definiscono le qualità tecniche di un tennista, ma la materia di cui sono fatti i fuoriclasse è altra: è essere uomini di spessore rispettosi di avversari e compagni, nonché leader quando si gioca per il proprio Paese. In questi casi bisogna dare l'esempio e mostrare coi fatti chi si è. Dall'altra parte Sinner ha trovato un plebiscito: sia Bolelli che Vavassori hanno capito perfettamente il motivo di quella scelta e hanno risposto che sarebbero stati i primi a fare un tifo scatenato per Jannik e Matteo contro la coppia argentina, senza minimamente fare polemica per la decisione di Volandri. Questa è la squadra che ci ha fatto vincere la seconda Coppa Davis di fila, questi sono i ragazzi di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Berrettini racconta il suo abisso: "Ho avuto momenti in cui ho pensato al ritiro"

Nell'intervista al Messaggero, Berrettini parla anche di sé e dei momenti difficili affrontati a causa degli infortuni che lo avevano precipitato nell'abisso della classifica e dei pensieri più brutti: "È stato un anno molto positivo, emozionante, stancante. Venivo da una base traballante e ho ritrovato energia ed equilibrio. Fra quello che voglio e quello che sono. Per il prossimo anno ho tanti obiettivi e tanta voglia. Sarà molto difficile ma ho ancora voglia di sognare. Mi alleno duramente per vivere questi momenti. Ne ho avuto altri in cui ho pensato al ritiro: avevo la sensazione che il mio fisico non mi supportasse più, mi sentivo debole. Poi mi sono accettato. Umberto Ferrara nella mia squadra? Non ho sentito Jannik prima di fare la mia scelta, Umberto è un bravissimo preparatore. Sto cercando un allenatore".

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