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L’ex numero uno Nastase spara a zero su Sinner: “Fosse stato rumeno, si sarebbe preso 2 o 3 anni”

Ilie Nastase, primo numero uno al mondo del tennis nell’era del computer, sferra un attacco durissimo a Jannik Sinner circa la sua positività al doping non sanzionata: “Fosse stato rumeno, sarebbe stato sospeso 2 o 3 anni”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ilie Nastase è una leggenda del tennis e dello sport mondiale, per questo le sue parole durissime contro Jannik Sinner pesano molto più di quelle del solito odiatore Kyrgios, che anche nelle ultime ore è tornato ad attaccare in maniera sprezzante il campione azzurro. Nastase, oggi 78enne, è stato il primo numero uno al mondo stabilito dal computer, un posto occupato dal 23 agosto 1973 al 2 giugno 1974, nonché vincitore di due tornei del Grande Slam (US Open '72 e Wimbledon '73) e per quattro volte trionfatore nel Masters, ovvero l'antesignano delle attuali ATP Finals. Già proprio quelle Finals alle quali l'ex tennista di Bucarest è stato presente un paio di settimane fa a Torino e nelle quali uno dei due gironi di qualificazione era intitolato proprio a lui, il Gruppo Nastase, in cui era inserito Sinner.

Nastase attacca Sinner sul doping: due pesi e due misure

Nella sua permanenza in Italia – dove aveva rilasciato diverse interviste – Nastase aveva avuto solo elogi per Jannik, ma adesso dalla Romania arrivano dichiarazioni di ben altro tenore, un attacco ad alzo zero sulla vicenda doping che ha coinvolto Sinner e lo ha visto completamente prosciolto nell'agosto del 2023, in attesa del pronunciamento del TAS sul ricorso della WADA: "Se l'italiano non fosse stato il numero uno e fosse stato rumeno, probabilmente sarebbe stato sospeso 2 o 3 anni".

Ilie Nastase a Torino per le ATP Finals
Ilie Nastase a Torino per le ATP Finals

L'atto d'accusa di Nastase nei confronti del 23enne altoatesino parte dall'indignazione che nelle ultime ore è dilagata in Romania per la sospensione di un solo mese affibbiata ad un altro pezzo da novanta del tennis mondiale, l'attuale numero due Iga Swiatek, trovata positiva all'antidoping lo scorso agosto: si grida allo scandalo per il trattamento ben diverso riservato alla rumena Simona Halep, stangata con una squalifica di 4 anni poi ridotta a 9 mesi solo dopo l'appello della giocatrice al TAS di Losanna (lo stesso che dovrà decidere sull'appello della WADA per far squalificare Sinner, assolto in primo grado dall'ITIA).

Nastase non è tenero con la Swiatek, il che poi lo porta a tirare in mezzo nel ragionamento anche Sinner, come esempi di due pesi e due misure da parte del sistema: "Noi siamo il terzo mondo, la Polonia è nel mondo buono, ecco perché ha avuto solo un mese. È brutto".

Lo sfogo di Simona Halep per il trattamento diverso riservato dall'ITIA a Iga Swiatek

La stessa Halep, dopo aver appreso della piccola sospensione per la Swiatek, ha postato un amaro sfogo sui propri social: "Sto seduta e cerco di capire, ma mi è davvero impossibile capire una cosa del genere. Mi alzo e mi chiedo, perché c'è una tale differenza di trattamento e giudizio? Non trovo e non credo ci possa essere una risposta logica. Non può che essere cattiva volontà dell' ITIA, l'organizzazione che ha fatto assolutamente di tutto per distruggermi nonostante le prove. Voleva davvero distruggere gli ultimi anni della mia carriera, voleva qualcosa che non avrei mai immaginato sarebbe stato voluto".

"Ho sempre creduto nel bene, ho creduto nella correttezza di questo sport, ho creduto nella bontà. È stato doloroso, è doloroso e forse l'ingiustizia che mi è stata fatta sarà sempre dolorosa. Com'è possibile che in casi identici avvenuti all'incirca nello stesso periodo l'ITIA abbia approcci completamente diversi a mio danno? Come potevo accettare che la WTA e il consiglio dei giocatori non volessero restituirmi la classifica che meritavo?! Ho perso due anni di carriera, ho perso molte notti in cui non riuscivo a dormire, pensieri, ansia, domande senza risposte… ma ho vinto la giustizia. Si è scoperto che era una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione. E ho vinto qualcos'altro, la mia anima è rimasta pulita! Mi sento delusa, mi sento arrabbiata, mi sento frustrata, ma non provo cattiveria nemmeno ora. Sono grata per il sostegno e l'amore incondizionato di chi è stato al mio fianco ogni giorno. Grazie!", ha concluso la 33enne Halep, che da quando è rientrata lo scorso marzo ha vinto una sola partita e perse quattro, ed è attualmente numero 877 del ranking WTA, lei che è stata più volte ed a lungo numero uno.

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