Il pallone è tutta questione di contesa. Contesa fisica, contesa territoriale, a volte persino ideologica e così via. E per risolvere le contese, nelle Domeniche Bestiali al solito si va oltre le maniere tradizionali, c’è chi tenta di deresponsabilizzare i responsabili in maniera ovviamente poco credibile, chi mette a nudo il proprio essere non solo spirituale di fronte all’avversario, chi, senza spugna da gettare, si arrende facendo di necessità virtù. E poi ci sono i bambini, che ancora una volta danno lezioni.

MEA CULPA
Lo spirito cavalleresco abbonda nelle domeniche bestiali come i panini con la mortadella sugli spalti. Il problema è che in entrambi i casi farne abuso non porta granché bene. Un nuovo esempio arriva dalla Prima Categoria piemontese, con Fabio Curra, massaggiatore dell’Olympic Collegno, inibito fino al dieci dicembre per il tentativo di salvataggio del suo allenatore: “Già ammonito, riceveva il secondo cartellino giallo in occasione dell’espulsione comminata all’allenatore Maccioni per aver nuovamente protestato nei confronti dell’arbitro, gesticolando e urlando al fine di convincerlo di essere stato lui a rendersi responsabile della precedente condotta irriguardosa”.

IL BELLO E IL BRUTTO
Scrivere un record nel calcio è sempre una cosa bella: è accaduto a Justin Kluivert, primo calciatore a segnare una tripletta con tre rigori col suo Bournemouth. Purtroppo però spesso una cosa bella fa il paio con una cosa brutta, come quel tifoso del Wolverhampton che ha tentato di far sì che Kluivert non scrivesse quel record. Come? Si è spogliato, mostrando un torace bianchiccio e panzuto, restando solo con un improbabile slippino nero per deconcentrare l’attaccante. Il risultato? Fallimentare, e non solo per il rigore di Kluivert.

SPUGNE E SECCHI
Come porre fine a un incontro che vede la tua squadra o il tuo assistito in difficoltà? Facile, gettando la spugna. Il problema è che nelle Domeniche Bestiali la spugna sarà verosimilmente finita chissà dove, e allora cosa si fa? Si getta in campo ciò che la conteneva, sebbene il solito arbitro burocrate e poco incline a comprendere e leggere le situazioni non abbia apprezzato, multando di 125 euro il Serra Riccò 1971, Eccellenza Ligure, perché “a fine gara i propri sostenitori lanciavano sul terreno di gioco un secchio senza attingere alcuno dei presenti”.

MORRA CINESE
Apriamo il periodo natalizio con un episodio decisamente a tema, con i bambini che al solito dovrebbero essere presi ad esempio dai grandi per capacità di risoluzione delle controversie. Controversia in questo caso rappresentata da una maglietta, lanciata dall’attaccante dell’Osasuna Aimar Oroz, sugli spalti dopo la gara contro il Siviglia. Due bimbi se la sono contesa, decidendo di risolverla a morra cinese. Tra qualche anno contiamo che anche loro abbandonino il piglio natalizio per risolverla a mazzate come si fa nelle domeniche bestiali.

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