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Bimbo di due anni muore dopo le dimissioni dall’ospedale per “dolori addominali dovuti a stitichezza”. La famiglia sul piede di guerra per malasanità

La madre ha dichiarato che si è affidata a un avvocato esperto contro l'ospedale che, per ora, non commenta

di Paolo Aruffo
Bimbo di due anni muore dopo le dimissioni dall’ospedale per “dolori addominali dovuti a stitichezza”. La famiglia sul piede di guerra per malasanità

Avrebbe compiuto tre anni un mese dopo, ma non ce l’ha fatta. Fatale è stato un presunto errore dei sanitari, su cui le indagini in corso proveranno a fare chiarezza. Siamo a Wolverhampton, a 20 km circa da Birmingham (Regno Unito). Come riportato dal Daily Mail, una famiglia è dilaniata dal dolore per aver perso il loro bimbo, Hudson, deceduto lo scorso 27 giugno. Se ne parla adesso poiché tra pochi giorni i funzionari governativi della corte del Black Country si esprimeranno su quello che sembra a tutti gli effetti un caso di malasanità.

I fatti. Lo scorso 23 giugno il padre di Hudson, Greg, aveva portato il bambino all’ospedale New Cross di Wolverhampton a causa di dolori addominali. Lì, stando a quanto riferito dai familiari, i dottori gli avrebbe somministrato due supposte e un clistere prima di rimandarlo a casa parlando semplicemente di “stitichezza”. Il giorno successivo la madre di Hudson, Kayleigh, insieme alla compagna Shannon, lo hanno riportato in ospedale in quanto il bambino aveva cominciato ad avere convulsioni e dolori sempre più forti. Comprendendo che la situazione era ben più seria, il piccolo paziente è stato intubato e trasferito presso la terapia intensiva pediatrica del Birmingham Children’s Hospital, struttura specializzata proprio nelle cure dei bambini. Purtroppo non c’è stato nulla da fare, Hudson è morto lì appena quattro giorni dopo.

In uno straziante post, la mamma di Hudson – che tra l’altro lavora in ospedale – ha ringraziato il personale medico del Birmingham Children’s Hospital, spiegando che l’unità della terapia intensiva ha fatto di tutto per salvare suo figlio: “Hanno lavorato instancabilmente per giorni somministrandogli ogni cura possibile, ma purtroppo nulla ha avuto l’effetto sperato”, ha scritto su Facebook.

Quindi ha spiegato la causa della morte del figlio: una terribile sepsi. Spesso confusa con la setticemia, la sepsi è “una condizione acuta dovuta a una risposta infiammatoria eccessiva dell’intero organismo nei confronti di un’infezione […] La sepsi è una delle principali cause di mortalità nei bambini in tutto il mondo”, si legge sul sito dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Tornando a Hudson, stando a quanto riportato dalla testata britannica, il bambino è morto quindi il 27 giugno, dopo che la sepsi gli aveva causato una lesione cerebrale grave.

La mamma ora si domanda come sia possibile che il personale medico del primo ospedale non abbia effettuato le analisi delle urine dal momento che il bimbo aveva già avuto problemi alla vescica, ai reni e al cuore (a soli sette mesi era stato operato per un difetto cardiaco). Ora Kayleigh, che lavora presso il Royal Wolverhampton NHS Trust, proprio lo stesso ente che gestisce il New Cross Hospital, sta chiedendo chiarimenti all’ospedale.

Il personale ospedaliero avrebbe sottovalutato il caso, trattandolo come una semplice stitichezza mentre – secondo l’opinione della mamma – vi erano diversi elementi a supporto per comprendere che tutto si trattava tranne che di difficoltà di evacuazione. Lei ha dichiarato: “Come famiglia, vorremmo che nessun’altra famiglia si ritrovi ad affrontare ciò che noi stiamo vivendo perché è devastante. È come se avessimo perso la terra sotto i piedi e fossimo precipitati in un grande buco nero”.

Poi ha aggiunto: “Era a un mese dal compiere tre anni. Hudson era una bimbo vivace, anche birichino e molto molto affettuoso. Gli piaceva tanto essere coccolato ed era molto dolce”. Quindi ha detto: “Dopo la prima operazione, adesso stava finalmente riuscendo a recuperare e a stare al passo con i coetanei. Pensavamo di aver superato l’ostacolo più grande… mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. Non do assolutamente la colpa al padre di Hudson, ma certamente se il personale dell’ospedale mi avesse meglio informata, avrei potuto aiutare il mio Hudson. Era mio figlio, sapevo tutto di lui. Forse se ci fossero stati altri dottori o infermieri… o in un altro orario (era tarda notte, ndr). O se ce lo avessi portato io? Non lo so, adesso sorgono tutti i vari ‘se'”.

La probabile causa della morte è stata identificata in una lesione cerebrale causata da urosepsi, ovvero una forma di sepsi del tratto urinario fino ai reni. Le circostanze complete del decesso, però, sono ancora in fase d’esame e l’indagine non è stata chiusa: “Ancora non sappiamo cosa sia successo realmente, spero solo di avere delle risposte perché al momento ci sentiamo tutti persi”.

La famiglia si è affidata a un avvocato esperto di cause legali legate alla malasanità: “Faremo il possibile per supportare la famiglia e assicurarci che nessun’altra famiglia debba affrontare un trauma simile”, ha detto l’esperto. Attualmente il Royal Wolverhampton NHS Trust ha dichiarato di non poter rilasciare commenti fino al termine delle indagini.

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