La ciclista catalana Ares Masip, vice campionessa nazionale di Enduro, ha raccontato di aver subito un’aggressione sessuale durante una manche di Coppa del mondo di Mountain Bike, in Austria. La donna ha sporto denuncia alla polizia catalana ai danni di un altro ciclista, l’aggressore, che l’ha stuprata quando gareggiava a Leogang, nel giugno del 2023. Masip si è confessata in un’intervista a Esport3, svelando di aver denunciato il caso anche all’Unione ciclistica internazionale per far avviare un’indagine e intraprendere azioni contro l’uomo.

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Tramite un video pubblicato sul proprio profilo Instagram, la ciclista ha narrato la sua versione dei fatti: “Nel 2023 sono stata abusata sessualmente nel paddock della Coppa del Mondo di Leogang da un altro corridore. La gara era stata molto lunga e dormivo da ore nel mio camper. Lui è arrivato di notte e ha cercato di forzarmi ad avere rapporti sessuali. Mi sono rifiutata fin dall’inizio”, ha raccontato la catalana che poi ha descritto nei particolari (agghiaccianti) l’accaduto: “Non smetteva di strofinare il suo pene sul mio corpo, cercava di baciarmi e continuava a insistere. Io gli chiedevo solo di fermarsi, gli ripetevo che non volevo. Ho provato a gridare, a spingerlo via o a scappare. Lui mi ha coperto la bocca, mi ha afferrato le braccia e ha continuato a ripetere che mi avrebbe violentato mentre cercava di spogliarmi”.

Masip ha dichiarato di aver tentato, all’inizio, di scordare l’orribile esperienza “e fare come se nulla fosse successo”, ma poi ha preso coscienza della gravità del fatto e ha deciso di sporgere denuncia. “Non so cosa succederà dal punto di vista legale perché non è un processo semplice – ha spiegato– ma volevo rendere pubblici i fatti perché, purtroppo, queste situazioni sono molto più comuni di quanto pensiamo. Rompo il silenzio perché credo sia possibile costruire una società più giusta e sicura. Basta con tanta impunità!”. Infine, la campionessa di mountain bike ha dichiarato di aver incontrato il presunto aggressore durante allenamenti e competizioni successive alla violenza, e ha chiesto dunque all’Uci di intervenire perché questo non capiti nuovamente.
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