Per il sindaco Beppe Sala, anche questa prima della Scala, come tutti gli anni, è stata la cornice delle proteste, con un corteo contro la guerra e il Ddl Sicurezza, al quale hanno preso parte circa 4mila persone tra attivisti pro Palestina, collettivi studenteschi, centri sociali e sindacati di base. “È la storia della Scala e della prima. Inutile che ci stupiamo, cerchiamo di capire le ragioni. In un momento storico come questo sarebbe strano non aspettarsi le proteste”, ha detto Sala. E le ragioni vanno dal caro casa fino alla guerra a Gaza: sul red carpet davanti alla Scala sono state versate borse piene di letame, mentre nel pomeriggio ci sono stati lanci di petardi intorno all’area del teatro milanese.

Prima dell’inizio della manifestazione contro la guerra e il Ddl Sicurezza, che è partita da corso Venezia intorno alle 15.30, una ventina di attivisti del centro sociale il Cantiere hanno inscenato un flashmob srotolando sulla strada davanti all’ingresso del teatro un tappeto rosso sul quale hanno versato sacchi di letame sopra ai quali hanno posizionato cartonati con i volti della premier Giorgia Meloni, di Ignazio La Russa, del premier israeliano Benjamin Netanyahu, del ministri Matteo Salvini e Alessandro Giuli. “Il red carpet – hanno urlato al megafono – ci fa schifo. Il fascismo è uno spettacolo di merda, la guerra è uno spettacolo di merda”. E ancora: “Si tagliano le spese sociali, i fondi per la scuola, per la sanità, per l’edilizia pubblica, per i servizi e tutto questo per finanziare la guerra”.

Il corteo ha poi preso il via nel primo pomeriggio, aperto da uno striscione con scritto: “Resistiamo a guerra e Ddl Sicurezza, Palestina libera”. Prima della partenza, sono stati accesi alcuni fumogeni e uno degli organizzatori ha parlato al megafono della presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa alla prima della Scala “dove un biglietto costa più degli affitti di questa città”.

Dopo aver attraversato le vie del centro, all’arrivo in via Santa Margherita, a pochi passi dal Piermarini la cui area era stata interamente transennata, un gruppetto di manifestanti si è avvicinato nascosto dietro a uno striscione e ha lanciato petardi e fumogeni in direzione del teatro. È stato questo l’unico momento di tensione del corteo, con le associazioni palestinesi in testa che è terminato in largo Cairoli poco prima delle 18, dove si sono susseguiti interventi al megafono e sono stati accesi altri fumogeni.

Due attivisti si sono arrampicati sul basamento della statua al centro della piazza, esibendo uno striscione contro il “Ddl paura”. Un altro flashmob è stato fatto in via Larga davanti agli uffici dell’anagrafe, dove sono stati accesi fumogeni e alcuni manifestanti hanno mostrato uno striscione con scritto “Basta sfratti e caro affitti, casa per tutti”.

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