Si indaga per istigazione al suicidio per la morte del ragazzino precipitato dalla finestra di un palazzo di Roma. Le motivazioni potrebbe essere nascoste nelle chat del suo cellulare, mentre qualche risposta in più potrebbe arrivare anche dall’autopsia prevista la prossima settimana. Per gli inquirenti il ragazzo non sarebbe caduto da quella finestra accidentalmente, ma si sarebbe trattato di un gesto volontario, al momento non ancora riconducibile a motivazioni specifiche. Sulla vicenda indagano gli agenti della Squadra mobile di Roma coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

Tra le ipotesi non si possono escludere quella di un rimprovero a scuola, i timori per un voto inaspettato che potrebbe aver turbato il giovane oppure una lite o ancora una delusione. L’istituto scolastico intanto esclude che l’episodio sia legato a fenomeni di bullismo. Nelle prossime ore gli investigatori passeranno al setaccio lo smartphone del dodicenne per accertare i suoi contatti e ricostruire le sue ultime settimane.

In queste ore sono stati ascoltati i genitori del ragazzo, gli amici come anche vicini e testimoni, compreso il personale della scuola del quartiere Nomentano frequentata dall’adolescente. “Forse aveva portato a scuola qualcosa che non doveva ed era stato scoperto. Forse si era agitato”, racconta una compagna di classe. Genitori e insegnanti sono ancora increduli per l’accaduto. “Non è una scuola dove ci sono episodi di bullismo. Mi sento di escluderlo – ha sottolineato il direttore della scuola svizzera Jonathan Rosa -. Valerio era ben integrato nella classe. Non ci sono state avvisaglie di nessun tipo, c’è incredulità”.

Ma c’è chi racconta che ultimamente nell’istituto si erano verificati alcuni episodi sospetti: alcuni degli alunni avevano infastidito quelli dell’istituto confinante, il San Leone Magno. Da qui il sospetto che qualcuno potrebbe aver minacciato il dodicenne, un ragazzino – raccontano tutti – sorridente e gentile, che divideva le sue giornate tra la scuola e la pallanuoto. Poi lo choc della sua morte, quando il corpo di Valerio agonizzante – che era da solo nella sua cameretta mentre nelle altre stanze c’erano il papà che lavorava in smart working, la babysitter e la sorellina – è stato trovato ai piedi del palazzo, tra le foglie. Intorno a lui oltre al padre c’erano, attoniti, anche i vicini e i condomini del palazzo, che fino a poche ore prima avevano incrociato quel ragazzino solo apparentemente sereno.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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