Il caso
12.08.2024 - 12:30
Non c'è pace per il servizio di salvataggio e assistenza bagnanti sulle spiagge libere del litorale pontino in quella che si sta manifestando come un’estate molto complicata per la giunta Celentano condita di criticità e polemiche politiche. Ieri su 22 postazioni di salvataggio sui tratti liberi del litorale di Latina solo 5 o 6 erano attive e garantivano il servizio, almeno 4 in più rispetto al sabato ma comunque non sufficienti a coprire tutta la costa.
Prima due gare distinte, una fino a metà luglio e l'altra per coprire il periodo di gestione fino a metà settembre, ovvero la conclusione della stagione balneare, poi i ritardi della burocrazia e gli intoppi su questa seconda gara per la mancanza di requisiti morali del primo aggiudicatario. Infine altri ritardi con il secondo classificato che sembravano però risolti con il servizio pronto a partire già dalla scorsa settimana. Ora questa nuova impasse che sembra causata, stavolta, dalla difficoltà a reperire bagnini da parte della ditta aggiudicataria.
«I bagnini non si trovano – spiega l'assessore alla marina Gianluca Di Cocco – è un problema noto e non solo di Latina e che ha già avuto conseguenze evidenti l'anno scorso quando si è registrata una mancanza di oltre 3mila bagnini in tutta Italia. Più di questo non si può fare, abbiamo chiesto a cooperative e associazioni per supplire alla presenza di bagnini e per dare una mano a trovare il personale. Non stiamo con le mani in mano, è un problema di tutta Italia, se qualcuno insiste con la tesi che ci sia negligenza o mancata voglia di fare è evidente che parla in cattiva fede perché il Comune da tempo si sta muovendo per risolvere questa situazione».
Il riferimento neanche troppo velato e amareggiato dell'assessore è alle critiche ricevute dall'opposizione, M5S, Pd e Lbc che hanno chiesto a più riprese le sue dimissioni proprio alla luce dei disservizi causati con un servizio così delicato come quello dell'assistenza e del salvamento ai bagnanti. Chiediamo all'assessore come sia possibile che una ditta che presenta un'offerta non abbia poi le risorse di personale per garantirla, un requisito preciso del bando.
Risponde che probabilmente hanno avuto un loro peso i ritardi nell'aggiudicazione della gara: trovarsi a metà agosto con un servizio che doveva essere avviato un mese prima non permette alla ditta di organizzare al meglio le sue risorse che nel frattempo si trovano ad occupare altri servizi.
«Non siamo rimasti a guardare – spiega Di Cocco- la scorsa settimana abbiamo diffidato la ditta ed entro domattina (ndr.oggi) avremo una relazione sull'accaduto. Non so cosa si poteva fare di più tra affidamenti diretti, gare aperte e determine su determine».
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