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PROPAGANDA CLIMATISTA. PER NASCONDERE I DANNI CAUSATI DALLE MULTINAZIONALI

Manlio Lo Presti (*)

 

L’asseveramento della lotta ininterrotta contro il nemico numero uno CO2 non conosce sosta. Aumenta di intensità la campagna di terrore psicologico inoculato nella popolazione con un martellamento continuo subdolo e pervasivo. Non conta la rimostranza di ben millecinquecento scienziati provenienti da tutto il mondo – fra i quali numerosi Premi Nobel – secondo la quale il CO2 costituisce elemento di crescita della flora della terra e quindi non va eliminato totalmente. Altri Premi Nobel continuano ad affermare che il clima muta seguendo le attività solari e che il peso dell’inquinamento antropico è del tutto trascurabile. Semmai ci fosse una responsabilità, questa sarebbe a totale carico di tutti i componenti che siedono nei 25-30 c0nsigli di amministrazione delle multinazionali che per profitto, stanno devastando e inquinando in misura comunque superiore a quanto possono contribuire tutti gli umani della terra.  Una responsabilità che i colossi mondiali continuano a dissimulare facendo credere che tali danni sono di esclusiva responsabilità dei singoli cittadini che possono salvare il pianeta bevendo da recipienti con il tappo attaccato al collo della bottiglia o suddividendo la spazzatura che poi – si è scoperto più volte in varie occasioni – confluisce in un unico centro di smistamento demolendo anche in questo caso la favolistica della monnezza compatibile. Insomma, gli abitanti di questo pianeta, massacrati, ricattati, precarizzati, umiliati, offesi, spaventati hanno sempre torto. I cittadini sono i veri colpevoli e devono farsi carico anche delle devastazioni di questi colossi pagando di persona, subendo una sequenza infernale di vessazioni comportamentali, amministrative, fiscali. Una situazione che ricorda la condizione del servo della gleba e delle anime morte descritte dallo scrittore russo Nicolai Gogol.

In questo quadro sconfortante rientra la trasmissione Uno Mattina del giorno 23 dicembre 2024 visionabile in differita su questo link di Raiplay: https://www.raiplay.it/video/2022/12/UnoMattina-c2aaa148-25b1-4e49-ad8e-05a99ca9517c.html . Continua la martellante diffusione della narrazione climatista montata ad arte per nascondere le devastazioni ambientali dei colossi multinazionali angloamericani di cui questa trasmissione non parla mai, facendo credere che i banditi, scellerati, egoisti sono solo i cittadini globali privati di qualsiasi diritto e del lavoro.

Ci accorgiamo però che il pianeta ancora esiste, intatto, nonostante la mancata adesione del resto del mondo alla teologia climatica imposta dalla anglosfera. Una vasta parte del pianeta che non crede al pensiero ecologico occidentale ed applicato ossessivamente solo in Europa. Vengono diffuse statistiche incomplete senza dire che le temperature di questi anni si sono ripetute nel passato come peraltro certificato dalle cronache riportate dai periodici dell’epoca.

Usa, Cina, India e Africa non applicano alcuna restrizione ecologica climatista. Come mai? Sono tutti imbecilli? No. Per la visione ideologica e moralistica questi Paesi sono canaglie e bastardi da punire legittimamente e senza pietà perché non rispettano le regole decise unilateralmente da agenzie internazionali con sedi in terra USA la cui autorità è rigettata da questi Stati-Canaglia. Gli stessi Paesi disobbedienti ancor meno accettano di sottostare al cambio, spesso improvviso e sempre unilaterale, di regole in corsa e nei tempi non concordati con il resto-del-mondo. I cittadini devono essere controllati in modo sempre più stringente ed invasivo, anche dentro casa dove la televisione diffonde il clima-pensiero a reti unificate di terra, di mare e di aria. Una tale ipotesi non è credibile e ha tanto il sapore della propaganda per la sua ossessiva ripetizione.

Solo la ex-europa ha aderito in modo sottomesso pur inquinando solamente il 9 percento, secondo le statistiche occidentali e non di quelle provenienti dai soliti russi assassini e sterminatori e figli di m… Questo articolo https://ednh.news/it/cina-usa-e-unione-europea-sono-i-maggiori-inquinatori-del-mondo/ afferma che i maggiori inquinatori sono Cina, Usa e Unione europea. Questa affermazione è del tutto esagerata per la ex-europa dove il livello di inquinamento non supera il 9 % che è comunque basso. Lo stesso articolo clamorosamente omette l’elevato tasso di inquinamento dell’Africa che non viene citata affatto. Forse perché proprio in questo sfortunato continente i colossi mondiali continuano a saccheggiare le risorse mediate una efficace e sanguinosa sequenza di colpi di stato e di centinaia di omicidi?

https://ednh.news/it/cina-usa-e-unione-europea-sono-i-maggiori-inquinatori-del-mondo

FONTE: https://ednh.news/it/cina-usa-e-unione-europea-sono-i-maggiori-inquinatori-del-mondo

Grande assente nello schema è l’Africa. Perché?

In questo quadro costellato di notizie manipolate e di ininterrotta deformazione della realtà, rientra la puntata Uno Mattina di Rai1 del 23 dicembre che costituisce un fulgido esempio di martellamento propagandistico che giustifica acriticamente l’imposizione puramente ideologica di pratiche vessatorie sui cittadini anche e soprattutto per i loro costi imposti da una infernale serie di provvedimenti legislativi di matrice comunitaria e che ogni anno sono sempre più feroci. Mi riferisco in particolare agli adempimenti energetici sempre più gravosi in termini di spesa per ogni singolo proprietario di casa. Forse è un metodo per costringere a svendere la propria casa a colossi immobiliari di proprietà di fondi avvoltoio americani? Tutto lo fa pensare.

I beni immobiliari privati sono l’ultima frontiera del saccheggio delle finanziarie globali assieme al petrolio iraniano e alle risorse della Russia.

Abbiamo qui lo schema che elenca i 20 maggiori fondi di investimento del mondo:

https://sbilanciamoci.info/i-fondi-dinvestimento-padroni-del-mondo/

FONTE: https://sbilanciamoci.info/i-fondi-dinvestimento-padroni-del-mondo/

Emerge subito che 15 fondi sono solamente americani, due francesi, uno inglese, uno germanico e uno svizzero.

Questi dati parlano da soli.

Pochi ammettono che la coreografia ecologica, è sapientemente montata da dozzine di tecnologi della sovversione, spesso docenti universitari o ricercatori di strutture private. Se avete fatto attenzione, il sistema adottando è una pignola copiatura del metodo covid. Ha lo scopo finale di diffondere il totale pauperismo contro la proprietà privata delle case, delle automobili e anche dei depositi bancari il cui utilizzo sarà sempre più condizionato e bloccato dai comportamenti personali non conformi con la teologia climatica. Fuori della ex-italia, alcune banche hanno chiuso d’ufficio i conti correnti di persone o associazioni non allineate con il pensiero dominante. Si sta estendendo la valutazione del comportamento parametrato con correlato punteggio creato e attuato in Cina dove il consenso sociale è del tutto irrilevante.

Al punto 39.43 del filmato Rai di Raiplay il conduttore elogia con enfasi le pale eoliche che “si muovono come girandole nel vuoto”. Una vera tirata lirica. Queste strutture hanno devastato il territorio. I movimenti ecologisti non hanno mosso un dito. Perché questa clamorosa inerzia? Forse, i comportamenti virtuosi sono stati notevolmente condizionati dal peso immane di miliardi di euro investiti per operazioni ecologiche che non possono e non devono fallire? Dietro una parvenza di “fede ecologica” giusta, sostenibile, inclusiva e ambientalista si nasconde sempre e comunque la ferrea logica degli affari e degli enormi investimenti sostenuti che devono fruttare al massimo.

Le pale eoliche e i pannelli solari hanno imposto duramente il sequestro di centinaia di ettari di terreno sottratti all’agricoltura. I contadini sono pagati per non coltivare! Il deficit agricolo sarà sostituito con importazioni di prodotti da Paesi che non rispettano le severissime regole vessatorie ecologiche della ex-europa. Nessuno controllerà il loro standard qualitativo prima del loro arrivo sulle tavole degli italiani. Anche in questo caso, va ricordato il peso degli investimenti che non consentono errori “operativi”. Dietro a questi traffici pressocché incontrollati ci sono contratti e “royalties” pagate a chi di dovere per portarli a buon fine, non dimentichiamolo!

Assordante è il silenzio delle venti associazioni di tutela dei consumatori riportate in elenco in una pagina del ministero dell’ambiente. Non una di queste strutture ha denunciato seriamente la dinamica di queste importazioni. Non è casuale l’accordo sottoscritto dall’unione europea con il Mercosur per ricevere prodotti non controllati, con il movimento di miliardi di euro e che è passato sotto il totale silenzio del sistema giornalistico-tv-rete.

Come prevede il copione che le solite multinazionali tentano di imporre al mondo, continuano a raccontarci che l’energia eolica è “sostenibile”. Una parola universale bombardata oltre cinquanta volte al giorno. Nessuno di noi ha la possibilità di verificare direttamente le loro verità. Tutti noi ci troviamo nella la stessa condizione inerme dei cittadini di fronte alle dichiarazioni di trecento “esperti” virologi. La musica è la stessa. Ce la raccontano ma noi non ci crediamo.

Da qualche decennio, stiamo assistendo all’attuazione di una egemonia climatista ingegnerizzata dall’anglosfera. La diffusione della teologia climatista è attuata da organismi internazionali con sede, manco a dirlo, negli USA.

Di fronte a questa gabbia terrificante in cui sono attualmente imprigionati 742,3 milioni (2023) di europei, era ovvio che una gran parte del mondo non accettasse le draconiane e soprattutto unilaterali regole imposte da un manipolo di 50 persone operanti negli Usa.

Il processo di distacco è in corso. Si spera che non sia la parte di una sceneggiata che condurrà ad una spartizione del pianeta ancora più vessatoria per tutti i cittadini del mondo

 

(*) Scrittore ed esperto di banche e finanza

 

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