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“Una cosa sola” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Manlio Lo Presti (*)

A novembre 2024 viene dato alle stampe un ennesimo volume del duo Gratteri-Nicaso. L’impegno informativo è notevole. Il ciclo di libri dei due Autori, con contenuti antimafia, inizia con il libro “Fratelli di sangue” pubblicato nel 2006. Gli Autori sono stati quindi testimoni dell’evoluzione della morfologia della criminalità organizzata nella penisola. In questo suo ultimo volume, opportunamente intitolato “Una Cosa sola”,  si descrive la polverizzazione e la rapida diffusione della cosiddetta devianza grazie al processo di globalizzazione liberistica e i processi di privatizzazione che hanno fatto collassare interi Paesi con incremento di disoccupazione e di instabilità politica che è il terreno di coltura delle mafie. Come accade per le imprese, le strutture più grandi tendono ad inglobare le bande locali.

Il libro riesce a descrivere l’evoluzione dell’operatività criminale che ha allargato i campi di azione in tutte le aree umane, con tendenza ad affermarsi nelle attività legali allocate prevalentemente in Europa, sfatando l’opinione corrente che vedrebbe una concentrazione delle loro attività in località oscure e lontane. La mimetizzazione e le commistioni con i settori produttivi e finanziari cosiddetti “legali” è riuscita quasi totalmente.

Gli autori hanno distribuito l’analisi della criminalità organizzata in dieci capitoli partendo dalle origini fino alla fusione delle mafie con le strutture “legali” di cui prendono il controllo utilizzando immense somme di danaro contante raccolto. L’infiltrazione delle mafie è facilitata anche e soprattutto dallo sfruttamento della diversità delle architetture normative esistenti nel mondo, dal livello di collusione ottenuta con ampia e capillare attività di corruzione e/o di minacce, abbandonando sempre più gli omicidi. La cosiddetta “ibridazione delle mafie trattata e descritta nel capitolo IX è stata ed è tuttora possibile grazie alla cooperazione pagata o indotta di legioni di professionisti, docenti universitari ed infine grazie allo storico fiancheggiamento di aree politiche sempre più consistenti. Una situazione simile è pertanto la principale causa della “inazione” dei governi che viene trattata nel capitolo finale.

Il libro costituisce un aggiornamento dello “stato dell’arte” in tema di crimine organizzato con connotazioni sempre più multinazionali.

Il tema è trattato in un numero crescente di libri, articoli, pubblicazioni, dibattiti televisivi, conferenze in rete, nelle università, in sede parlamentare, ecc.  Anche questo agile testo fa parte a buon diritto di questa letteratura.

Considerata la lunghissima esperienza sul tema della criminalità organizzata dei due Autori, questo libro poteva rappresentare un salto di qualità analizzando fattori non ancora trattati con la opportuna profondità.  Diversamente, può essere un valido testo introduttivo, ma niente di più.

Si tratta di 191 pagine di narrazione incalzante e accurata, di un resoconto redatto con diligenza, con lo stile dei verbali di polizia. In tutto il testo si evidenzia che le organizzazioni criminali hanno sempre l’iniziativa e gli Stati e le polizie nazionali e internazionali giocano di rimessa, di rincalzo e con affanno. Eppure, queste entità nazionali dispongono di apparati sofisticati per raccogliere dati utili per una reazione articolata grazie anche all’aiuto dei rispettivi segreti che riescono a prevenire qualsiasi tipo di terrorismo o a gestire instabilità geopolitiche al punto di non farle esplodere irreparabilmente, ma non riescono a “fermare” le mafie.

Ci raccontano che tutti gli individui sono intercettati 76 ore al giorno con  i cellulari, con l’uso dei televisori elettronici domestici, con milioni di telecamere, con l’uso impressionante del “riconoscimento facciale”. Nonostante questo micidiale apparato di controllo, questi criminali tuttavia sono imprendibili, sono fantasmi.

Delle due l’una. O la magnificazione dei sistemi di controllo è esagerata e quindi parzialmente falsa, oppure qualcuno gioca sporco perché i conti non tornano.

Forse,

  1. Sarebbe stato più interessante focalizzare varie riflessioni sul fenomeno del saccheggio organizzato ai danni delle filiere produttive e della popolazione stritolata da controlli numerosi e sempre più vessatori in quanto non eliminano i crimini che dovrebbero combattere.
  2. Sarebbe stato interessante accennare brevemente questioni di vitale importanza per la stabilità o addirittura l’esistenza delle attuali democrazie. Una di queste sarebbe. Determinare il livello di operatività dei servizi segreti e dei comitati di coordinamento atlantici nel momento in cui dovevano agire contro queste gang e non lo hanno fatto in modo compiuto pur disponendo di immensi mezzi di indagine assicurati da importantissime cifre riportate in bilancio dello Stato con un minimo importo simbolico. Perché?
  3. Sarebbe stato di soverchia importanza riprendere la trattazione di argomenti come l’operatività di Uffici politici allocati nei Ministeri degli affari interni dei Paesi coinvolti.
  4. Sarebbe stato importante non solo accennare ma approfondire quali sono le istituzioni bancarie e/o finanziarie di ogni nazione colpita che sono complici e fungono da intermediari di natura pubblica e , quindi, con organi di governo di nomina politica e governativa, per concretizzare la brevissima vita di strutture aziendali private volta per volta aperte in camera di commercio e poi chiuse subito dopo il compimento delle operazioni per le quali sono state create.

Gli Autori non hanno nemmeno fatto un approfondito riferimento alle indagini e alle pubblicazioni dell’esperto designato dalla Repubblica come perito della strage di Piazza Fontana. Non sarebbe stato molto utile valutare più ampiamente le sue conclusioni raccontate in un vastissimo libro?

Raccontare diligentemente come sono andate le cose è necessario ma non sufficiente avrebbe detto un certo Immanuel Kant.  Sarebbe ora che si iniziasse a considerare che non sono le mafie a controllare gli Stati ma il contrario. Sarebbe ora di considerare che le mafie sono diventate un’arma geopolitica e di riciclaggio per finanziare decine e decine di eserciti mercenari. Questa ipotesi rovesciata non è accennata e quindi nemmeno le correlate risposte. La totalità della attuale letteratura sul fenomeno criminale internazionale non ha voluto indagare a fondo. Qualcuno ha iniziato a farlo ma è stato casualmente “suicidato”, come confermano diversi casi di assassinio nel corso della recente storia repubblicana.

Non si è mai sospettosi abbastanza in un mondo immerso nelle notizie false o, peggio, parzialmente manipolate e in un mondo dove in ogni iniziativa, operazione, azione sono investite montagne di denaro che rendono difficile il fallimento. In questo scenario, “le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono, a volte” come affermava Oscar Wilde.

Rimangono senza risposta 1) senza entrare nel merito dei contenuti del tutto condivisibili, l’eminente Autore di giustizia pubblica continua a criticare un sistema di cui è la massima espressione operante in servizio attivo. Perché? 2) la diffusione di notizie sia pure in parte note, proprio adesso e non in tempi precedenti. Perché?

Permane il timore che tentare di individuare la regia di moltissimi eventi nazionali, europei e mondiali si cade nello stigma del “complottismo”. Allora, tentare di ricordare il controverso operato dell’Ufficio Politico della Questura, attuato diligentemente con mezzi tecnologici inferiori a quelli attuali significherebbe essere additati di complottismo?

Cosa fa pensare che organismi simili non siano in essere e pienamente attivi anche oggi e che siano ancora più efficienti disponendo di strumentazioni cibernetiche e sofisticate? Strumentazione che nei libri sembrano sempre essere a disposizione solamente delle mafie mentre gli Stati arrancano. Non sarà, questa, una narrazione volutamente diffusa ad arte?

Nessuno può garantire che tali Uffici oggi non esistano in assoluto. Nessuno…

 

Nicola Gratteri – Antonio Nicaso, Una Cosa sola, Mondadori, 2024, Pag. 201, € 18,00

 

(*) Scrittore esperto di banche e finanza

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