LE CRONACHE MARZIANE DEL COLLE
Manlio Lo Presti (*)
Come era facile prevedere, l’avatar del colle della XII Dinastia, ultima in ordine di tempo dal 1 gennaio 1948 è stato la fotocopia di sé stesso, vittima (involontaria?) della irrefrenabile tendenza incoercibile che in psicologia relazionale e comportamentale è definita “coazione a ripetere”?
In occasione del suo discorso di fine anno 2024, velocemente e cortesemente riportato dal quotidiano Repubblica qui: https://www.repubblica.it/politica/2024/12/31/news/testo_discorso_mattarella_fine_anno_2024-423915182/ Egli si è premurato di lanciare in apertura accuse contro la Russia ma ha taciuto ipocritamente sui genocidi di Israele senza nemmeno nominarlo, come invece non ha esitato a fare con la nazione russa: “Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo”. Nella struttura semantica del ridetto discorso, l’assideramento della bimbetta di Gaza non è stato opera di nessuno. Galleggia nell’aere. Non ci sono esecutori materiali di questo lacrimevole episodio. Il nome del mandante materiale dell’operazione è scrupolosamente taciuto. Una accortezza che invece i russi non meritano e sono sbattuti in prima pagina senza tanti complimenti e addirittura ad inizio discorso!
Insomma, egli fa capire bene chi comanda omettendone sagacemente il nome dei responsabili degli stermini a Gaza. La “doppia velocità” della requisitoria è evidenziata con la descrizione unilaterale del comportamento di Hamas: “Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane. Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”.
L’attuale Presidente vuol far intendere che la barbarie nasce da una parte sola? Non posso pensare che Egli non sappia che, ancora oggi, le guerre e i conflitti hanno almeno due contendenti contrapposti. Anche nel caso di Hamas, sembra che tutto accada da una parte sola. La parte avversa non viene citata in assoluto, nemmeno per nome.
Egli chiosa con acribia chirurgica che: “La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”.
A parte la parziale citazione dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”, Egli tace sull’entità della presenza militare italiana all’estero e sui conseguenti costi a carico del cittadino italiano, storicamente e sprezzantemente tenuto, anche in questo caso, in risibile considerazione. La pagina del Parlamento italiano https://leg16.camera.it/561?appro=64&Il+quadro+delle+missioni+militari+dell%27Italia++dal+secondo+dopoguerra+ad+oggi comunica che l’Italia ha partecipato a ben centoventi missioni all’estero di cui trentacinque ancora in corso. Sulla pagina https://www.serviziopubblico.it/post/1809 si comunica che “Quest’anno è prevista una spesa di un miliardo e 825 milioni di euro, 105 milioni in più dell’anno scorso. Impennata dei costi. Fino a pochi anni fa lo Stato spendeva circa un miliardo all’anno. In pochi anni c’è stato un aumento esponenziale della spesa pubblica per le operazioni militari all’estero”. La stessa magnitudine di spesa è riportata dal sito ufficiale della Camera dei deputati qui: https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1355755.pdf?_1682794549378 Non credo che si tratti di una fonte russa…. Forse, anche queste fonti ufficiali, pubbliche sono considerate dalla massima carica dello Stato complottistiche e quindi non vale la pena di citarle? Egli non ha detto che il totale dei militari italiani impegnati ascende alla faraonica cifra di dodicimila soldati! Cui prodest (Medea di Seneca, a. III, vv.)? Chi pagherà e continuerà a pagare a vita i costi totali? Non sarà difficile capirlo.
Quasi due miliardi spesi per ottenere risultati fallimentari considerato che i focolai di conflitto sono peraltro aumentati! Quasi due miliardi che sarebbero stati più utili se destinati per la sanità, per l’edilizia scolastica, per il risanamento dei penitenziari, per il potenziamento dell’insegnamento scolastico. Evidentemente, per il Colle si tratta di priorità di secondo e terzo ordine.
Egli afferma: “La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E – se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente – perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”. In questo passo Egli invoca il rispetto dei diritti umani ma non dice astutamente che vengono sistematicamente infranti da coloro che ne promuovono l’applicazione. Ricorre ad un sillogismo armamenti=scudo contro aggressioni di “altri Paesi d’Europa”. Da parte di chi? Egli parla di pace, oggi, ma va ricordato che lo stesso è stato raccontato nel sito atlantista e non russo www.formiche.net dal generale Arpino che ne racconta la risolutezza dell’ex ministro della difesa all’avvio dei bombardamenti in Serbia: https://formiche.net/2015/01/vi-racconto-il-mattarella-ministro-della-difesa/ attivati peraltro, senza richiesta preventiva di consenso dell’Onu di cui Egli invoca, oggi, la preminenza operativa risultata totalmente inefficace.
Da fedele osservante del bispensiero atlantista, Egli ha taciuto totalmente sulle responsabilità destabilizzanti e terroristiche degli angloamericani in Siria, Romania, Corea del Sud, Ucraina, Lettonia, Yemen, Gaza, Libano. Per costui sono scenari inesistenti. Al più ha dato un veloce cenno di sfuggita come “conflitti in corso” senza fare nomi delle nazioni responsabili.
Non è mancata la citazione del rapimento della giornalista Cecilia Sala operante per conto di un quotidiano atlantista. Egli ha rilasciato la marchetta su Cecilia Sala mentre ancora non sappiamo nulla sulla sua vicenda. Sappiamo che il padre è uno dei potentissimi banchieri mondiali in servizio presso la J. P. MORGAN una struttura bancaria e finanziaria fra le prime quattro degli USA. Lo stesso Pietro Sala ha stilato il suo profilo personale sul canale professionale Linkedin visionabile sul seguente link: https://www.linkedin.com/in/pietro-sala-308989bb . Originario dell’Italia, è un esponente che appartiene al ristretto gruppo di coloro che decidono la strategia geopolitica americana a colpi di martello finanziario e bancario. La sortita del prudentissimo e circospetto presidente è quindi leggibile anche e soprattutto come lo strascico di un intrigo internazionale? L’articolo del Quotidiano.net visionabile qui: https://www.quotidiano.net/esteri/cecilia-sala-intrigo-internazionale-pista-ritorsione-t5bi4kam . Da chi è stata ispirata e cucinata questa esternazione? Possiamo immaginarlo. Ancora una volta il nostro martoriato Paese è coinvolto in vicende internazionali causate dalla geopolitica del caos adottata dalla anglosfera. Ma questo il presidente lo ritiene un dato irrilevante in un discorso alla nazione di cittadini che avrebbero il diritto sacrosanto di sapere dal principale esponente del Paese. Una dichiarazione che sembra contraddire il proverbiale atteggiamento felpatissimo del Quirinale mentre va ancora capito cosa è realmente accaduto, a meno che tutto è già pianificato senza farlo sapere all’opinione pubblica abitualmente ignorata, sempre in nome della democrazia. Salvo la rituale citazione dell’assassinio della giornalista Ilaria Alpi nel discorso del 1993, non risulta che Egli abbia successivamente promosso iniziative significative e concrete per diradare le ombre di una storia volutamente insabbiata rimanendo confinata nelle paludi delle cosiddette commissioni: https://leg14.camera.it/_dati/leg14/lavori/bollet/200602/0208/pdf/INTERO.pdf . È altamente probabile che accadrà lo stesso, ma con esiti meno brutali alla ridetta giovane giornalista che tuttavia dovrà spiegare i motivi del suo incauto comportamento.
Come prevedibile, Egli ha citato i temi di regime: femminismo, climatismo, ecologia, paradiso elettrico. Merita un plauso quanto Egli afferma qui: “A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti”. Ci racconta dell’esponenziale aumento delle spese per armamenti riportando la titanica cifra di duemila quattrocento quarantatré miliardi di dollari lamentandosi che altrettanto non si è speso per la cosiddetta emergenza climatica: “La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione”.
Egli ha citato a volo d’angelo il collasso sanitario. Ci ha raccontato che l’occupazione è aumentata ma poi dice che il flusso di ragazzi italiani all’estero continua ininterrotto. Una contraddizione clamorosa di cui non ha provato un senso di resipiscenza: “I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa integrazione”. Evita accuratamente di individuare i responsabili materiali del disastro occupazionale in Italia, come ha prontamente fatto citando la Russia e non altri. Nihil difficile volenti riporta la Treccani attribuendo il detto a Cicerone …
Egli ha trattato il tema della disoccupazione. Aumenta il dato occupazionale (su quali parametri è calcolato non è dato sapere) ma contestualmente, il flusso di giovani che emigrano continua ed è anche aumentato. Cosa significa questa contraddizione?
I migranti, Egli vaticina, “rispettano le leggi”. La criminalità importata per costui non è nemmeno menzionata. Egli considera patrioti dimenticando che sono considerati tali tutti coloro che hanno dato la propria vita per la edificazione ed il recupero di dignità del nostro Paese. Un altro schiaffo alla memoria storica che il nostro Paese dovrebbe custodire ed esaltare in tutte le sedi possibili, e a tutti i livelli di responsabilità di governo, economici sociali, militari. senza apparire nazionalisti e complottisti.
Poi Egli ha rilasciato la solita e collosa retorica sul femminicidio, nel rigoroso rispetto acritico della teologia genderista in corso.
Anche quest’anno, il ridetto avatar ha ammannito ad un popolo italiano, stordito, umiliato, offeso e massacrato, una melassa retorica grottesca e fuori dalla dura e granitica realtà che sembra provenire dal Pianeta rosso. Continuando ad agire in questo modo, Egli non ha rispettato la dignità del popolo italiano umiliato, tradito, colonizzato, offeso, precarizzato, saccheggiato dai colossi multinazionali. In questi contesti, appare quindi improvvida e quasi una irrisione offensiva citare la parola “rispetto”.
Rimane la certezza positiva che questo grigio “grand commis” sarà presto dimenticato.
(*) Scrittore ed esperto di banche e finanza