Dura reazione di Tokyo al no di Joe Biden all'acquisto di Us Steel da parte del gigante giapponese dell'acciaio Nippon Steel. In una nota inviata all'Afp, il ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria ha dichiarato: "E' incomprensibile e deplorevole che il governo Biden abbia preso una decisione di questo tipo invocando preoccupazioni per la sicurezza nazionale".
Secondo il ministro giapponese dell'Industria, Yoji Muto, "ci sono forti preoccupazioni da parte dei circoli economici sia del Giappone che degli Stati Uniti, e in particolare da parte dell'industria giapponese per quanto riguarda i futuri investimenti tra Giappone e Stati Uniti, e il governo giapponese non ha altra scelta che prendere sul serio la questione".
Le tappe della vicenda
L' accordo era stato annunciato a dicembre 2023: il colosso giapponese Nippon Steel avrebbe acquistato per 15 miliardi di dollari la storica società produttrice di acciaio Us Steel. Quasi immediatamente però la proposta aveva trovato un'opposizione politica unanime, alla vigilia dell'anno delle presidenziali. Sia Biden che Trump avevano promesso già allora di bloccare l'acquisto della famosa azienda americana, la prima società in assoluto valutata più di1 miliardo di dollari e che un tempo controllava la maggior parte della produzione di acciaio del paese.
Eppure Nippon Steel aveva fatto un'offerta più che generosa e diverse concessioni, tra cui quella di spostare il suo quartier generale americano a Pittsburgh - sede della Us Steel - e di dare il potere di veto al governo degli Stati Uniti su qualsiasi taglio alle capacità produttive.
A novembre il premier giapponese Shigeru Ishiba aveva sollecitato Biden ad approvare l'operazione ed evitare di rovinare i recenti sforzi per rafforzare i legami tra i due Paesi, ma per Joe Biden è prevalso l'interesse della sicurezza nazionale. E l'operazione è stata bloccata nonostante Tokyo sia un fidato alleato nell'Indo-Pacifico contro le ambizioni cinesi.
Dalla Casa Bianca chiariscono che lo stop su Us Steel non mina rapporti con Tokyo perché la decisione "non riguarda il Giappone, ma si tratta di mantenere la produzione dell'acciaio negli Stati Uniti", ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. Us Steel ha avvisato che sono a rischio migliaia di posti di lavoro ma potrebbe emergere un nuovo acquirente, tra cui la Cleveland-Cliffs con sede in Ohio.
La decisione ha fatto crollare ieri Wall Street (-7% in apertura) i titoli del gigante giapponese, che ha denunciato la "violazione del giusto processo" e che ora - secondo il quotidiano economico giapponese Nikkei - intende fare causa contro il governo degli Stati Uniti per contestare la correttezza delle procedure con cui Biden ha stoppato le nozze. Una reazione che crea tensione tra i due alleati. Ma la mossa, condivisa anche da Donald Trump in nome dell'"American first", ha riscosso un plauso bipartisan dal Congresso Usa e anche dalla United Steelworkers, il sindacato di settore.
"La produzione di acciaio e i lavoratori dell'acciaio che lo producono - ha detto Biden - sono la spina dorsale della nostra nazione. Una forte industria siderurgica di proprietà e gestione nazionale rappresenta una priorità essenziale per la sicurezza nazionale ed è fondamentale per catene di approvvigionamento resilienti. Questo perché l'acciaio alimenta il nostro paese: la nostra infrastruttura, la nostra industria automobilistica e la base industriale della difesa. Senza la produzione nazionale di acciaio e i lavoratori dell'acciaio nazionali, la nostra nazione è meno forte e meno sicura". Quindi: "Us Steel rimarrà un'azienda orgogliosamente americana, di proprietà americana, gestita da americani e con lavoratori dell'acciaio sindacalizzati americani, i migliori al mondo", ha decretato, forte anche delle conclusioni di un comitato di esperti governativi.