Il governo svedese ha annunciato l'invio di una nave per aiutare la Finlandia nelle indagini sul guasto di un cavo elettrico sottomarino nel Mar Baltico, per il quale è accusata la petroliera Eagle S: sospettata di appartenere alla "flotta fantasma" russa, che trasporta greggio e prodotti petroliferi sottoposti a embargo.
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"Con la loro competenza unica, le forze armate svedesi stanno contribuendo ad aiutare la Finlandia a far luce su quanto accaduto", ha affermato in una nota il primo ministro Ulf Kristersson.
Una nave battente bandiera delle Isole Cook (ma russa)
La Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook, è sospettata di aver danneggiato il cavo elettrico sottomarino EstLink 2 che collega la Finlandia all'Estonia il giorno di Natale. Nel frattempo, la polizia finlandese ha annunciato che l'indagine è stata "quasi completata per quanto riguarda lo studio dei fondali marini".
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Nella rada del porto di Kilpilahti
"Sono iniziati i lavori di riparazione e, allo stesso tempo, sono stati prelevati dei campioni, è stato riferito". Nel frattempo la nave è stata trasferita nella rada del porto di Kilpilahti, a est di Helsinki, dove gli investigatori l'hanno ispezionata e interrogato il suo equipaggio.
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I fatti: la guerra "ibrida" di Mosca
Già il 17 e 18 novembre due cavi di telecomunicazione erano stati tagliati nelle acque territoriali svedesi. Una nave portarinfuse battente bandiera cinese, la Yi Peng 3, si trovava nella zona, ed è finita sotto la lente di Stoccolma. Molti incidenti simili si sono verificati dall'inizio della guerra in Ucraina.
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Queste azioni, mirate in particolare alle infrastrutture energetiche e di comunicazione, si inseriscono, secondo esperti e leader politici, nel contesto della "guerra ibrida" tra Russia e gli occidentali.