“La pedagogia distante e lontana dalle persone non serve, non aiuta. Il Natale ci insegna che la grandezza non si manifesta nel successo o nella ricchezza, ma nell’amore e nel servizio agli altri. Quella di Dio è una pedagogia del dono, una chiamata a vivere in comunione con lui e con gli altri, come parte di un progetto di fraternità universale, un progetto in cui la famiglia ha un posto centrale e insostituibile. Inoltre, questa pedagogia è un invito a riconoscere la dignità di ogni persona, a cominciare da chi è scartato e ai margini, come duemila anni fa erano trattati i pastori, e ad apprezzare il valore di ogni fase della vita, compresa l’infanzia. La famiglia è il centro, non dimenticatelo”: a dirlo è papa Francesco nel corso dell'udienza tenuta stamattina all'Unione cattolica insegnanti, dirigenti, educatori, formatori (Uciim), l'Associazione italiana maestri cattolici (Aimc) e l'Associazione genitori scuole cattoliche.
Nel corso dell’incontro, il Pontefice ha anche fatto un richiamo importante contro il bullismo nelle scuole: “Se a scuola voi fate la guerra fra di voi, se a scuola voi fate i bulli con le ragazze e i ragazzi che hanno qualche problema, questo è prepararsi per la guerra non per la pace! Per favore, mai fare il bullying!”. “Mai fare il bullying! Lo diciamo tutti insieme? Dai! Mai fare il bullying! Coraggio e avanti. Lavorate su questo” ha chiesto il Santo Padre.
Papa Francesco ha esortato a sentirsi “chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull'incontro tra le generazioni, sull'inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilità, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace. A scuola voi potete ‘immaginare la pace’, ossia porre le basi di un mondo più giusto e fraterno, con il contributo di tutte le discipline e con la creatività dei bambini e dei giovani”.