Cronaca

Codice strada, scontro sui numeri di Salvini: “Gli incidenti non sono diminuiti”. Renzi: “Bugiardo”

Codice strada, scontro sui numeri di Salvini: “Gli incidenti non sono diminuiti”. Renzi: “Bugiardo”

I dati dell’associazione Asaps che contestano il ministro: nei primi 15 giorni almeno 111 vittime, tenendo conto delle rilevazioni delle polizie municipali. Iv annuncia un’interrogazione parlamentare

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La riforma del Codice della Strada continua a sollevare critiche e polemiche. Stavolta a infiammare il dibattito politico sono i dati sugli incidenti stradali che secondo Matteo Salvini sarebbero diminuiti dall’entrata in vigore delle nuove regole, contestati dall’Associazione sostenitori Polizia stradale (Asaps). Numeri che hanno acceso lo scontro politico, con Italia viva che arriva ad annunciare un’interrogazione parlamentare.

"Gli incidenti stradali mortali non sono diminuiti dopo l'entrata in vigore della riforma del Codice della Strada – dichiara l’associazione – Per il ministro Salvini nei primi 15 giorni sono calati del 25%, dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo 2024, ma i dati rappresentano solo quelli rilevati da polstrada e carabinieri, che sono il 34% degli incidenti con lesioni, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle polizie municipali. Dalla nostra analisi risulta invece che sulle strade italiane sono morte almeno 111 persone, più del doppio", afferma Giordano Biserni, presidente dell'Asaps. Quanto basta per aprire al botta e risposta, anche alla luce delle dichiarazioni del ministro tornato anche oggi a sottolineare l’efficacia del provvedimento.

Tra i primi a rilanciare i numeri c’è Matteo Renzi: "Salvini è un bugiardo. È diminuita la vendita di vino in modo clamoroso, ma non sono diminuiti i morti sulle strade (più o meno stabili). Matteo Salvini è un demagogo bugiardo, Giorgia Meloni un'abile influencer. Sfruttare i morti sulle strade per giustificare un codice della strada folle è una operazione meschina". Iv presenterà “un’interrogazione a Salvini in merito ai dati degli incidenti stradali in seguito all'introduzione del codice della strada – si legge in una nota –i numeri forniti, come denunciano Asaps e l'associazione Lorenzo Guarnieri, sono falsi o comunque parziali".

La decisione in risposta alle dichiarazioni del Mit, che aveva provato a far tacere le contestazioni. "Accusare di falsità perfino queste statistiche – si legge nel comunicato diffuso dal Mit – è un attacco alle forze dell'ordine e al loro immenso sforzo per rendere più sicure le strade italiane, obiettivo che dovrebbe unire e non dividere la politica”.

Non c’è però solo Renzi ad accusare il ministro di propaganda. Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive sostiene che “Salvini usa le cifre per auto-incensarsi”, chiedendo “che il governo si faccia carico di interrompere la cinica propaganda sulla pelle delle vittime della strada". Sulle stesse posizioni l'esponente di Azione Alessio D'Amato: "Sarebbe bene che su un tema così delicato che riguarda centinaia di famiglie e purtroppo di vittime, non si giochi. La valutazione degli effetti di un provvedimento necessita di tempi giusti e di una metodologia affidabile”. Chiede maggiore rispetto per i morti il deputato del Pd, Andrea Casu. "Invece di cantare vittoria diffondendo strumentalmente numeri ancora parziali Salvini, dovrebbe avere rispetto per tutte le morti, anche per quelle che sta facendo finta di non vedere, e rispondere su quante vite in più si sarebbero potuto evitare se il codice non si fosse limitato ad accanirsi solo contro alcuni comportamenti e il lavoro dei sindaci per salvare le vite senza affrontare di petto la grande questione della velocità e delle nuove tecnologie necessarie a garantire il rispetto delle regole".

Asaps spiega che le dichiarazioni del ministro Salvini sono state fuorvianti, contestando quel -25% ripetuto da Salvini in più occasioni. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici in loro possesso nel 2023 risultava essere di 110 persone, "mostrando quindi una stabilità rispetto all'anno precedente e non una riduzione del 25%, della quale saremmo stati molto felici". Lo sostiene Biserni, che ricorda come l'ufficio studi Asaps, con i suoi osservatori, rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Il rilevamento, in questa fase sviluppato con Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri), "peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall'evento".

Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024 - data di entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada - fino all'1 gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali: "Dal 14 dicembre all'1 gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023", commenta il presidente dell'Asaps. "Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività”.

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