Iministri degli Esteri di Francia e Germania, Jean-Noel Barrot e Annalena Barbock hanno incontrato il nuovo leader della Siria a Damasco, al-Jolani, Si tratta della visita di più alto livello delle principali potenze occidentali da quando le nuove autorità islamiste del paese hanno preso il potere il mese scorso. Sul fronte israeliano, l’Idf questa mattina ha intercettato un missile lanciato dallo Yemen. Per i media nella notte i raid israeliani hanno ucciso 25 persone, per un totale di 77 viytime nelle ultime 24 ore.
Amnesty International: “Abu Safiya detenuto illegalmente da Israele”
"La detenzione illegale del dottor Abu Safiya è emblematica degli attacchi più ampi al settore sanitario a Gaza e dei tentativi di Israele di annientarlo". Lo ha affermato Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International, in merito all'arresto del direttore dell'ospedale Kamal Adwan da parte delle forze israeliane. "Nessuno del personale medico rapito dalle forze israeliane da novembre 2023 a Gaza durante i raid su ospedali e cliniche è stato accusato o sottoposto a processo", ha detto Callamard in un post sui social. "Quelli che sono stati rilasciati, dopo aver subito torture inimmaginabili, non sono mai stati incriminati né processati. Quelli che sono ancora detenuti rimangono in stato di detenzione senza accuse o processo, in condizioni disumane e a rischio di tortura", ha aggiunto
Hamas: “Oggi riprendono i colloqui indiretti sulla tregua”
I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza riprenderanno in Qatar più tardi in giornata. Lo ha affermato il gruppo terroristico palestinese in una dichiarazione, aggiungendo che i colloqui si "concentreranno sull'assicurare che l'accordo porti a una completa cessazione delle ostilità (e) al ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza"
La Casa Bianca esorta Hamas a firmare l’accordo sugli ostaggi
L'amministrazione Biden sta esortando Hamas a firmare un nuovo accordo di cessate il fuoco che garantisca il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza, ha detto ai giornalistiil portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. Kirby ha affermato che la Casa Bianca ha accolto con favore la decisione di Israele di inviare un altro team a Doha per continuare i negoziati. L'amministrazione Biden sta facendo un ultimo sforzo per aiutare a mediare un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas nelle sue ultime settimane in carica, per porre fine ai combattimenti a Gaza e garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce sui raid di Israele all’ospedale Kamal Adwan
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha iniziato un'altra sessione di emergenza sulla guerra nella Striscia di Gaza, questa volta per discutere del recente raid israeliano dell'ospedale Kamal Adwan nel Nord del territorio palestinese. Israele afferma di essere tornato all'ospedale dopo che i combattenti di Hamas hanno ripreso le operazioni nella struttura sotto le mentite spoglie di personale medico e pazienti. L'esercito israeliano (Idf) ha affermato domenica di aver ucciso 19 terroristi durante il raid durato circa una settimana e di non essere a conoscenza di vittime civili. Le autorità sanitarie gestite da Hamas avevano precedentemente affermato che erano state uccise 50 persone, tra cui il personale ospedaliero. L'Idf ha fatto sapere che su 940 palestinesi passati attraverso un posto di blocco dell'esercito fuori dall'ospedale, 240 sono stati arrestati perchè sospettati di essere terroristi. Tra gli arrestati, c'è anche il direttore dell'ospedale Kamal Adwan Hussam Abu Safiya che l'Idf afferma essere sospettato di coinvolgimento in attività terroristiche. A testimoniare di fronte ai membri del Consiglio di Sicurezza oggi ci sono il rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità per i territori palestinesi Rik Peeperkorn e l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk. La riunione è stata richiesta dall'Algeria, rappresentante arabo nel Consiglio di Sicurezza. Non ci si aspettano implicazioni pratiche dall'incontro, anche se alcuni membri potrebbero cercare di spingere per una dichiarazione congiunta simbolica che condanni Israele per il raid ma che sarebbe sicuramente bloccata dagli Stati Uniti
Baerbock: “L’Europa non finanzierà le istituzioni islamiche”
Il capo della diplomazia tedesca ha avvertito i nuovi leader siriani, provenienti da gruppi ribelli islamici radicali, che l'Europa non finanzieraà la creazione di istituzioni islamiche nel paese. "L'Europa fornirà sostegno ma non finanzierà nuove strutture islamiche", ha detto Annalena Baerbock, in visita a Damasco con la sua controparte francese, dove ha incontrato il nuovo leader siriano, Ahmad al-Chareh, nel palazzo presidenziale di Damasco.
Gaza: sale a 45.658 il bilancio delle vittime della guerra
Dopo quasi 15 mesi di guerra a Gaza, il bilancio nella Striscia è di 45.658 morti e 108.583 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute gestito da Hamas.
Barrot a al Joliani: “La Siria distrugga le armi nucleari”
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha chiesto la distruzione degli arsenali di armi chimiche accumulati dal governo del deposto presidente Bashar al-Assad, durante un incontro con le nuove autorità siriane a Damasco. "Una Siria sovrana e sicura non lascia spazio alla proliferazione e alla dispersione delle armi di distruzione di massa e delle armi chimiche del regime criminale di Bashar al-Assad", ha dichiarato Barrot, che ha aggiunto che esorterà le nuove autorità "ricorrere senza ritardo nei confronti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw)" per la "distruzione delle scorte di armi chimiche".
Barrot ai leader siriani: “Trovare una soluzione politica con i curdi”
Il capo della diplomazia francese, Jean-Noel Barrot, ha invitato da Damasco la nuova leadership siriana ad una "soluzione politica" con i curdi che controllano gran parte del nord-est della Siria. "Bisogna trovare una soluzione politica con gli alleati della Francia, i curdi, affinché siano pienamente integrati in questo processo politico che inizia oggi", ha dichiarato il ministro durante un incontro con i rappresentanti della società civile.
Gli Houthi rivendicano l’attacco missilistico contro Israele
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato l'attacco missilistico lanciato contro Israele la scorsa notte e il tentato attacco con drone avvenuto in mattinata. Il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran sostiene che l'obiettivo del raid fosse una centrale elettrica a est di Tel Aviv. L'Idf ha reso noto di aver intercettato il missile entrato in territorio israeliano, ma un frammento ha impattato vicino alla città centrale di Modiin. Lo riporta il Times of Israel. Gli Houthi sostengono inoltre di aver colpito questa mattina con un drone un obiettivo militare nell'area di Tel Aviv. Secondo l'Idf, il drone è stato abbattuto dall'aviazione israeliana prima di raggiungere Israele.
Media: Israele ordina l’evacuazione dell’ospedale indonesiano di Gaza
L'ospedale indonesiano, nel nord di Gaza, ha ricevuto l'ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. Lo ha riferito Al-Jazeera citando l'organizzazione Medici per i diritti umani. L'emittente qatarina, citando fonti all'interno del complesso, ha riportato che ci sono ancora almeno 25 pazienti, la maggior parte dei quali donne e bambini, insieme al personale medico. Alcuni non sono in grado di muoversi e hanno chiesto garanzie di non essere attaccati durante l'evacuazione forzata dalle truppe israeliane che circondano l'ospedale.
Pressing delle Ong su Israele per la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adqan
Israele ha confermato di aver arrestato il direttore dell'ospedale Kamal Adwan, l'ultima grande struttura sanitaria funzionante nel nord di Gaza, il dottor Hussam Abu Safiya, dopo aver dichiarato in precedenza a una Ong locale di non essere a conoscenza del suo caso, suscitando preoccupazione per la sua salute. Nella dichiarazione riportata dalla Bbc e dalla Cnn le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno affermato che l'uomo è "attualmente indagato dalle forze di sicurezza israeliane", ma non viene fornita spiegazione riguardo alla confusione delle comunicazioni sul caso. Idf ha ribadito che il medico è sospettato di essere un "terrorista" e di "occupare un posto" in Hamas. Il dottor Abu Safiya è stato arrestato venerdì scorso mentre l'esercito israeliano costringeva i pazienti e il personale medico ad abbandonare l'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, sostenendo che la struttura fosse una "roccaforte terroristica di Hamas". Ieri l'Idf ha dichiarato a Physicians for Human Rights Israel (Phri) di non avere "alcuna indicazione dell'arresto o della detenzione dell'individuo in questione". Phri ha presentato una petizione alla Corte Suprema di Israele chiedendo di sapere dove si trovi Abu Safiya che non e' stato visto in pubblico dal giorno del suo arresto. La Ong ha fatto sapere che l'Alta Corte ha dato all'Idf una settimana per ottemperare alla richiesta.
Ex detenuti rilasciati di recente hanno detto alla Cnn questa settimana che Abu Safiya è trattenuto insieme ad altri medici dell'ospedale di Sde Teiman, una famigerata base militare nel deserto del Negev in Israele che funge anche da centro di detenzione.Prima del raid del 27 dicembre, l'esercito israeliano aveva preso di mira quotidianamente l'ospedale Kamal Adwan e aveva fatto irruzione nella struttura almeno sei volte dal 5 ottobre, ha aveva denunciato alla Cnn Abu Safiya. Nei mesi precedenti, il medico palestinese era in contatto regolare con l'emittente americana e dava aggiornamenti sull'impatto degli attacchi su pazienti e personale medico del Kamal Adwan Hospital.
Netanyahu chiede un rinvio di due settimane del suo processo per convalescenza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al tribunale di Gerusalemme un rinvio di due settimane del processo a suo carico per corruzione citando il periodo di convalescenza raccomandato dai medici dopo l'intervento chirurgico di rimozione alla prostata. Lo riporta il Times of Israel citando l'avvocato del premier israeliano, Amit Hadad. Contro il parere dei medici, Netanyahu era uscito dall'ospedale per essere presente al voto sul bilancio in Parlamento, ma ''esausto'' aveva dovuto tornare in ospedale il giorno dopo. Il premier israeliano è stato dimesso ieri e, ha dichiarato Hadad, i medici gli hanno prescritto di restare a riposo per due settimane per cui non potrà proseguire con la sua testimonianza in aula.
Hadad ha spiegato che la documentazione medica pertinente è stata trasmessa al tribunale e che l'ufficio del Procuratore di Stato ha accettato la proroga. Netanyahu ha iniziato a testimoniare in tribunale lo scorso 10 dicembre e per sei giorni
Media palestinesi: 5 morti nel raid di Israele sull’ospedale Al-Shifa a Gaza
Almeno 5 palestinesi sono morti a causa di un bombardamento israeliano all'ingresso dell'ospedale Al-Shifa a Gaza City. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che caccia dell'Idf hanno bombardato un gruppo di palestinesi all'ingresso del complesso medico, uccidendone almeno 5 e ferendone altri, molti gravemente.
Beirut: in Siria imposte restrizioni all’ingresso dei libanesi
La Siria ha imposto restrizioni all'ingresso dei libanesi nel Paese dopo scontri armati alla frontiera. Lo hanno riferito un funzionario militare e due fonti di sicurezza libanesi secondo le quali le nuove procedure consentono l'ingresso solo ai libanesi con permessi di soggiorno o autorizzazione ufficiale.
Air France prosegue la sospensione voli su Israele e Libano
Air France ha deciso di prolungare la sospensione dei voli da Parigi su Tel Aviv e Beirut, bloccandoli rispettivamente fino al 17 e al 31 gennaio, mentre l'olandese Klm estenderà la sospensione temporanea dei voli per Tel Aviv fino alla fine di marzo. Lo ha riferito Reuters, citata dalla stampa israeliana. La low cost Transavia ha cancellato i voli da e per Tel Aviv, Amman e Beirut fino alla fine di marzo.
Organizzazione internazionale per le migrazioni: piogge e gelo a Gaza, servono urgentemente rifugi
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) si è detta "profondamente allarmata" per l'impatto delle temperature gelide e delle forti piogge sui palestinesi sfollati a Gaza. "Persone vulnerabili, tra cui almeno sette neonati, sono morte per ipotermia e queste tragiche morti sottolineano l'urgente necessita' di rifugi e altri aiuti per la popolazione di Gaza", ha affermato il direttore generale, Amy Pope.
Idf: ieri colpiti 40 obiettivi terroristici di Hamas a Gaza
L'Aeronautica militare israeliana (Iaf) "ha colpito ieri decine di obiettivi terroristici di Hamas nella Striscia di Gaza", afferma oggi l'Esercito israeliano (Idf) su Telegram. "In un'attività basata sull'intelligence dell'Idf e dell'Isa (l'Agenzia di sicurezza, ndr), l'Iaf ha colpito circa 40 siti in cui si riuniscono i terroristi di Hamas, nonché i centri di comando e controllo di Hamas in tutta la Striscia di Gaza", si legge in un comunicato. "Decine di terroristi che avevano pianificato ed eseguito attacchi terroristici contro le truppe dell'Idf e i cittadini di Israele avevano operato da queste aree - prosegue la nota -. Alcuni degli obiettivi terroristici colpiti erano situati in aree precedentemente adibite a scuole".
Razzi da Gaza, l’Idf esorta l’evacuazione civili da Bureij
Le forze armate israeliane hanno emesso un avviso di evacuazione per i civili palestinesi che si trovano nell'area di Bureij, nella regione centrale di Gaza, dopo il lancio di razzi dalla Striscia verso le comunità nel sud di Israele. "Le organizzazioni terroristiche stanno di nuovo lanciando razzi da questa zona che ha ricevuto avvisi piu' volte in passato", ha affermato il portavoce in arabo dell'Idf, Avichay Adraee, allegando una mappa delle aree che devono essere evacuate. I civili sono invitati a dirigersi verso la zona umanitaria designata da Israele nella zona meridionale di Gaza prima che l'Idf lanci attacchi nell'area.
Onu: più di 115mila persone sono tornate in Siria dopo la caduta di Assad
Più di 115mila persone sono tornate in Siria da Paesi come la Turchia, la Giordania e il Libano dall'8 dicembre scorso, giorno della caduta del regime di Assad:
lo ha reso noto l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), riporta l'Onu sul suo sito.In particolare, l'Agenzia segnala - citando il ministero dell'Interno turco - che 35.113 siriani hanno lasciato il Paese volontariamente per tornare a casa. Da parte sua, la Giordania ha osservato che più di 22mila persone sono entrate in Siria attraverso il suo territorio, di cui 3.100 erano rifugiati registrati. Circa 664mila persone sono ancora sfollate in Siria, soprattutto nei governatorati di Idlib e Aleppo. La maggior parte, il 75%, sono donne e bambini. Inoltre, quasi 486.000 sfollati interni sono tornati nelle loro zone di origine, soprattutto nei governatorati di Hama e Aleppo.
I dati si basano su dichiarazioni pubbliche dei Paesi ospitanti, contatti con i servizi di immigrazione in Siria e sul monitoraggio delle frontiere da parte dell'Unhcr e dei Paesi partner.
Esercito libanese: Israele continua a violare tregua nel sud
L'esercito libanese ha accusato Israele di continuare a violare la tregua nei villaggi nel sud del Paese, denunciando la demolizione di case in diversi quartieri della citta' di Naqura. Le truppe di Beirut hanno riferito che continuano a pattugliare la strada che collega Biyyada e Naqura insieme alle forze dell'Unifil, posizionando anche barricate sulla strada costiera tra Hamra e Naqura per impedire movimenti non autorizzati.
Kallas: “I ministri di Germania e Francia a Damasco a nome dell’Unione europea”
"Oggi Annalena Baerbock e Jean-Noel Barrot sono a Damasco, in rappresentanza dell'Ue e a mio nome. Il nostro messaggio alla nuova leadership siriana: rispettare i principi concordati con gli attori regionali e garantire la protezione di tutti i civili e delle minoranze èdella massima importanza". Lo scrive su X l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in merito alla visita in Siria dei ministri degli Esteri di Germania e Francia.
Perquisito aereo Iran a Beirut, sospetti fondi a Hezbollah
Un volo della compagnia aerea iraniana Mahan Air è stato perquisito all'aeroporto di Beirut, provocando rabbia tra i passeggeri e polemiche da Teheran. Le autorità libanesi sono intervenute con un'iniziativa senza precedenti dopo aver ricevuto informazioni di intelligence su fondi nascosti a bordo e diretti a Hezbollah. Secondo quanto riferito sulla stampa israeliana, i membri di una delegazione diplomatica iraniana a bordo dell'aereo hanno cercato di impedire la perquisizione, citando l'immunità diplomatica, ma hanno dovuto desistere dopo che sono state chiamate le forze di sicurezza. Citando fonti della difesa, i media libanesi hanno anche riferito che un diplomatico iraniano e' stato fatto scendere dal volo e trattenuto dopo essersi rifiutato di consentire che i suoi effetti personali venissero perquisiti. In una sua borsa sarebbero stati trovati contanti, che sono stati confiscati. Per le autorità iraniane, quei fondi erano destinati esclusivamente all'ambasciata. Mahan Air è legata ai Guardiani della Rivoluzione islamica ed e' sottoposta a sanzioni Usa dal 2011 per aver fornito supporto alla Forza Quds dei Pasdaran e per aver trasferito armi a gruppi alleati di Teheran in tutto il Medio Oriente.
I passeggeri a bordo, hanno riferito media iraniani statali rilanciati da Al Jazeera, hanno protestato con forza di fronte ai controlli "severi e senza precedenti": sono stati accuratamente perquisiti e le loro valigie sono state aperte, causando un ritardo di ore. Video dall'interno dell'aeroporto hanno mostrato passeggeri arrabbiati che urlavano alle forze di sicurezza libanesi. Decine di persone, alcune delle quali sventolavano bandiere iraniane e di Hezbollah, hanno poi manifestato a Beirut durante la notte.La perquisizione è avvenuta ore dopo che un'agenzia di stampa saudita ha riferito che dopo aver perso le sue rotte di trasporto via terra verso Hezbollah tramite la Siria, Teheran stia ora cercando di far arrivare denaro al gruppo libanese tramite voli.
Media: a Gaza almeno 25 morti nei raid israeliani, 77 in 24 ore
Durante la notte e alle prime ore del giorno, l'esercito israeliano ha attuato una serie di attacchi separati nel nord e nel centro della Striscia di Gaza, con un bilancio di almeno 25 morti secondo fonti di Al Jazeera, e un totale di 77 da ieri mattina. Tra le vittime ci sarebbe Omar al-Diraoui, secondo giornalista palestinese a essere ucciso nell'enclave nelle ultime 24 ore. Secondo i media locali, la sua casa nell'area di az-Zawayda, nella parte centrale di Gaza, è stata colpita da una bomba israeliana. Sempre nell'area centrale della Striscia, i caccia israeliani hanno distrutto tre edifici residenziali, causando 25 vittime civili. Bombardamenti di artiglieria sarebbero in corso a est del campo profughi di Bureij e della città di Deir el-Balah. Secondo il media del Qatar, le cannoniere israeliane di stanza al largo della costa stanno aprendo il fuoco sulla costa vicino a Gaza City, a nord. Finora non sono state segnalate vittime in nessuno dei due attacchi in corso. Nel nord della Striscia proseguono anche le operazioni militari dell'Idf, in particolare nelle vicinanze dell'ospedale indonesiano, l'unico ancora funzionante, dove stanno bruciando le infrastrutture chiave. Nelle scorse ore le autorità israeliane hanno confermato di tenere in custodia il direttore dell'ospedale Kamal Adwan, il dottor Hussam Abu Safia, secondo quanto riferito da Abc News, citando una dichiarazione militare fornita al media. La relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, ha invitato "i professionisti medici di tutto il mondo" a sospendere i legami con Israele in un atto di solidarieta' con i loro oltre "mille colleghi" uccisi a Gaza.
Media: i negoziatori israeliani in Qatar per i colloqui di pace
L'emittente Channel 12 riferisce che una delegazione di negoziatori "di livello operativo" ha lasciato Israele per partecipare ai colloqui in Qatar su un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi. La notizia viene rilanciata dal quotidiano Times of Israel che cita il canale televisivo. L'informazione giunge dopo che ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver approvato la partenza della delegazione. Una delegazione del gruppo terroristico Hamas è attesa anche a Doha per continuare i negoziati, tra i resoconti degli ultimi giorni secondo cui i colloqui erano in pieno stallo. Il nodo riguarda attualmente la lista degli ostaggi di cui Israele ha chiesto la liberazione, accettata solo parzialmente da Hamas.
Germania: la Siria deve tornare un Paese sicuro per tutti i suoi abitanti
La Germania vuole aiutare la Siria a ridiventare "una casa sicura per tutti i suoi abitanti" e "uno Stato funzionale, con il pieno controllo del suo territorio". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, in partenza per Damasco dove raggiungerà la sua controparte francese, Jean-Noel Barrot. "Nonostante tutto lo scetticismo" che circonda gli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), alla guida della coalizione che ha rovesciato Bashar al-Assad all'inizio di dicembre, "non dobbiamo perdere l'occasione di sostenere il popolo siriano in questo importante momento crocevia", ha sottolineato il capo della diplomazia tedesca da Berlino. Si tratta della prima visita congiunta in Siria dei ministri degli Esteri delle maggiori potenze occidentali dall'insediamento del nuovo potere
Siria: arrivati ministri degli Esteri di Francia e Germania
I ministri degli Esteri di Francia e Germania sono arrivati a Damasco.
Esercito Israele: “Intercettato missile lanciato dallo Yemen”
Sirene nel centro e nel Sud di Israele. Secondo militari dell'esercito israeliano, un missile lanciato dallo Yemen ha attraversato il paese. "Un missile è stato identificato passando dallo Yemen al territorio di Israele. Intercettori sono stati lanciati verso il bersaglio, i dettagli sono in fase di revisione", si legge in un comunicato sul canale Telegram dei militari.
Tv: “Raid aerei di Israele a sud di Aleppo”
L'aeronautica militare israeliana ha condotto quattro raid aerei contro alcuni obiettivi a sud di Aleppo, in Siria. Lo riporta la televisione di Stato siriana. L'emittente al-Mayadeen ha riferito che nei raid sono stati colpite fabbriche per la produzione di armi appartenenti al deposto regime di Bashar al-Assad.
Tre simpatizzanti dell'Isis incriminati negli Usa dall'autunno
Il dipartimento di Giustizia ha incriminato almeno tre simpatizzanti dell'Isis negli Stati Uniti dallo scorso autunno. Lo riferisce la Cnn. Secondo i dati raccolti dal National Counterterrorism Innovation, Technology, and Education Center, negli ultimi dieci anni più di 250 persone sono state accusate nei tribunali americani di attività legate allo Stato islamico. Tra questi c'è Anas Said, un libanese-americano che vive nella stessa zona nella quale viveva dal 2020 l'attentatore di New Orleans ma al momento non sono statti dimostrati contatti.