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Le azioni di Alphabet calano del 5% mentre il Dipartimento di Giustizia spinge per la vendita di Chrome

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Le azioni di Alphabet, società madre di Google, sono scese di oltre il 5% giovedì, facendo registrare quello che sarebbe stato il più grande crollo del titolo in 10 mesi, dopo che il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a Google di cedere il suo browser Chrome per “interrompere definitivamente” il monopolio dell’azienda sul mercato dei motori di ricerca.

Aspetti principali

  • Le azioni di Alphabet sono scese a poco più di 166 dollari nel pomeriggio di ieri, il calo più consistente per il titolo da quando è sceso del 7% il 30 gennaio, quando i risultati del quarto trimestre hanno indicato vendite di pubblicità inferiori alle previsioni degli analisti.
  • Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto al giudice Amit Mehta – che in agosto ha stabilito che Google ha violato le leggi antitrust – di ordinare all’azienda di vendere il suo browser Chrome, affermando che la mossa avrebbe permesso ai motori di ricerca rivali di accedere al browser.
  • I funzionari federali hanno anche cercato di impedire a Google di rientrare nel mercato dei browser per cinque anni dopo la vendita e di stipulare accordi con Apple o Samsung per avere il suo motore di ricerca come predefinito sui loro dispositivi.
  • La proposta del DOJ rappresenta il “peggior rimedio possibile” per il caso antitrust di Google e l’espansione del mercato della ricerca e degli annunci di ricerca per i concorrenti di Google “potrebbe minacciare” il vantaggio competitivo dell’azienda, ha dichiarato JPMorgan in una nota.

Cosa guardare

Il DOJ non ha chiesto a Google di disinvestire da Android, ma ha chiesto di modificare il sistema operativo per impedire che i dispositivi favoriscano il motore di ricerca e il fornitore di pubblicità di Google. Se queste modifiche non verranno attuate correttamente, secondo il DOJ Mehta dovrebbe richiedere a Google di vendere Android.

Le critiche

Google ha condannato il DOJ per aver perseguito quella che ha definito una “agenda interventista radicale” che, secondo l’azienda, “danneggerebbe gli americani e la leadership tecnologica globale dell’America”. La proposta del DOJ metterebbe in pericolo anche la “sicurezza e la privacy di milioni di americani”, ha scritto Kent Walker, responsabile legale di Google.

Sullo sfondo

Mehta ha stabilito in agosto che Google è un “monopolista” e ha agito per mantenere il monopolio con il suo motore di ricerca. Il DOJ e i procuratori generali di 11 Stati hanno aperto una causa antitrust contro Google nell’ottobre 2020, sostenendo che l’azienda ha attuato “pratiche anticoncorrenziali e di esclusione” per mantenere il monopolio del motore di ricerca, che è stato utilizzato per quasi il 90% delle ricerche online degli americani.

Si prevede che Mehta ascolterà le argomentazioni del DOJ e di Google su come affrontare le richieste di risarcimento, mentre la società dovrà rispondere alla proposta del DOJ entro il 20 dicembre.

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